Due sirene in un bicchiere | Recensione

Anche questa settimana ci vediamo solo al weekend. Un uomo solo è ancora in lettura, per cui oggi vi propongo la recensione di un altro libro che ho letto nel frattempo, ovvero Due sirene in un bicchiere, dell’autrice italiana Federica Brunini. E sì, se ve lo stavate chiedendo, io sono una lettrice multilibro, non ho problemi a portare avanti parallelamente 2 o 3 storie diverse per volta, così posso scegliere quella che più mi è congeniale a seconda del mood.

Ma ritorniamo al libro in questione e parliamo un po’ della trama.

Due sirene in un bicchiere

La vicenda si svolge nell’arco di 10 giorni al B&B delle Sirene stanche, una struttura rustica, totalmente dipinta di azzurro, situata nell’isola di Gozo, vicino Malta. A gestirlo ci sono Dana e Tamara, che ogni mese offrono a un gruppetto di ospiti una vacanza detox. Chi arriva a questo insolito B&B lo fa perché vi è destinato, infatti non è presente sui canali digitali e per essere ammessi occorre inviare una lettera (rigorosamente scritta a mano) con le motivazioni che hanno spinto a prenotare. Di solito si tratta di persone in crisi con la propria vita, che hanno bisogno di staccare la spina per ritrovare se stesse e capire che direzione prendere. Tocca a Dana selezionarne 4 o 5 alla volta, quelle i cui desideri paiono più autentici e che insieme potrebbero formare una squadra vincente.

Ecco i cinque fortunati della nostra storia:

  • Olivia, cuoca spagnola residente a Barcellona, deve capire come abbandonare l’ex marito e il ristorante che avevano messo su insieme;
  • Jonas, pilota di aerei australiano, torna a Gozo per disperdere le ceneri della madre morta di leucemia e ritrovare il suo passato;
  • Lisa, milanese, è stata lasciata sull’altare e da allora vive con apatia mettendo su chili;
  • Lara, gemella di Lisa, ha deciso di regalarle questa vacanza nella speranza che si riprenda: donna determinata che punta dritto verso i suoi obiettivi, possiede un centro benessere, è ossessionata dalla perfezione del corpo e non smette di scattare selfie e foto per il suo account Instagram;
  • Eva, londinese, si finge Vera, una collega di lavoro che all’ultimo momento rinuncia alla vacanza e a cui Eva spera di rubare uno scoop.

La presenza di Eva si lega a un altro aspetto della storia: lei non è in cerca di relax, è una famosa blogger che scova e pubblica i segreti dei vip ed è soprannominata “Miss Bersaglio” proprio perché non manca mai un colpo. È approdata sull’isola di Gozo per trovare notizie sulla fine di una famosissima cantante, Mandala Singer, scomparsa dalle scene dopo il tragico incidente della figlia Mia, morta annegata durante una gita in barca con la madre.

 

Ho scelto di leggere questo libro perché avevo bisogno di qualcosa di leggero e poco impegnativo che mi tenesse occupata la mente in un periodo in cui stanno succedendo tante cose e tanti sono sempre i pensieri che si rincorrono nella mia testa, soprattutto relativi a cambiamenti che mi riguarderanno nell’imminente futuro. La scrittura è talmente scorrevole che l’ho letto tutto in un solo pomeriggio di pioggia, durante il quale mi sono potuta immergere nelle acque maltesi insieme a Tamara e sbirciare un po’ tra le vite di altri, anche se si tratta di personaggi immaginari.

Devo dire che nessuno di loro mi resterà particolarmente impresso per sempre: le loro figure sono appena abbozzate, rimangono piatte anche se sulla carta attraversano tutte un importante processo di crescita interiore. Una crescita un po’ troppo repentina per i miei gusti, dall’oggi al domani i problemi si risolvono grazie alla filosofia che caratterizza questa vacanza rigenerante, fatta di momenti di raccoglimento, desideri da mettere nero su bianco, braccialetti le cui perle rappresentano domande, richieste, momenti da dimenticare o ricordare, e frasi motivazionali che di solito lasciano il tempo che trovano. Sono in genere un po’ come la razionale Eva/Vera che non comprende il senso di tutte queste attività New Age.

“Tutto bene?” la interpellò Tamara avvicinandosi.
“Sì, è che…”
“Ti gira la testa?”
“No, ma non… Non sono per queste cose New Age.”
“A dire il vero la danza dei sufi è molto old, antica.”
“Allora non sono per le cose old che diventano new.”

Anche la parte riguardante le indagini mi ha lasciato un po’ perplessa. Le ho trovate un po’ sbrigative e per lo più inutili: Eva infatti arriva alla soluzione principalmente per caso; Jonas, invece, giunge alla verità che neanche stava cercando in tre secondi; il lettore aveva ovviamente capito tutto già da pagina 2. Così come il passato di Mandala Singer. Oooook… ma… boh…

Mi è piaciuta invece molto l’idea delle “quadrure“, tavole a metà tra quadri e sculture che Tamara realizza a partire da scarti di plastica, legno o vetro rubati al mare. Una volta piallati, incisi, dipinti e decorati, danno vita a opere d’arte a soggetto marino, con protagonista una piccola sirena. Rappresentano il mezzo attraverso cui Tamara esorcizza il proprio dolore. Sono solo all’apparenza immagini spensierate, a uno sguardo più attento diventano estremamente inquietanti.

Dana represse una smorfia di disappunto. “Girotondo” era una delle opere di Tamara che amava di più: il corpo roseo e squamato di una sirena-bambina dai ricci castani galleggiava in un giardino di onde verdi, dentro un cerchio di denti di vetro aguzzi. Come se la volessero salutare. Come se la volessero baciare. Come se la volessero annientare.

In conclusione, anche se solo per quelle 3 ore che mi ha richiesto, per una volta questa lettura faceva davvero al caso mio. Il mix giusto, scritto bene e senza troppe pretese, per staccare un po’ il cervello. E diciamoci la verità: prima o poi tutti hanno bisogno di leggere qualche frase che ci rassicuri, perché tutto ciò che accade ha un senso e le cose andranno per il verso giusto. A questo servono le missioni dipinte a mano sul retro delle porte delle quattro camere degli ospiti:

“La persona che arriva è la persona giusta”
“Quello che succede è l’unica cosa che sarebbe potuta accadere”
“Il momento in cui avviene è il momento giusto”
“Quando qualcosa finisce, finisce”

Avevate già sentito parlare di questo libro? Se lo avete letto, sono proprio curiosa di conoscere la vostra opinione a riguardo.

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