Continua oggi la nostra esplorazione della capitale irlandese. La scorsa volta avevamo parlato delle impressioni generali; oggi vi porto con me alla scoperta dei luoghi che ho visitato, così che anche voi possiate conoscere qualcosa di più della sua storia.
Temple Bar

Si tratta del quartiere principale di Dublino, a traffico limitato, pieno di ristoranti, pub e negozi. Tra tutti spicca il pub più famoso che prende il nome proprio dal quartiere e che non passa proprio inosservato con le sue pareti rosso sgargiante. All’interno si trova anche una statua di James Joyce e potete sedervi al tavolino accanto, fingendo di conversare con lui. Occhio però che potreste finire nelle foto degli altri avventori! Come potete notare dalla foto, il Natale qui era particolarmente sentito.
St. Patrick’s Cathedral
Si tratta della più grande cattedrale protestante d’Irlanda e al suo interno vi è sepolto lo scrittore Johnatan Swift, autore de I viaggi di Gulliver. È caratterizzata da un’architettura particolarmente imponente in stile gotico ed è circondata da un bellissimo parco.

Christ Church Cathedral
È la cattedrale della diocesi anglicana di Dublino e Glendalough (quindi non è cattolica) ed è anch’essa caratterizzata da un bellissimo stile gotico. Vederla emergere in tutta la sua maestosità man mano che ci si avvicina è uno spettacolo da non perdere.

Trinity College

Stiamo parlando dell’università più famosa di Dublino. L’ingresso ai visitatori è gratuito, ma è possibile prendere parte a un tour guidato di 35 minuti (Authenticity Tour) durante il quale uno studente vi guiderà tra i four square che la compongono e vi illustrerà la storia degli edifici principali. Tra questi la cappella, la sede degli esami e delle proclamazioni di laurea e la residenza dei professori (gli studenti vivono nella restante parte del campus che si trova al di fuori della costruzione principale). Aneddoto divertente su quest’ultima: per motivi di sicurezza e preservazione dell’edificio, non è possibile compiere drastici lavori di ristrutturazione e per tale motivo gli appartamenti continuano ad oggi a essere privi di doccia. Così non è raro alla mattina vedere i professori uscire nei loro abiti da bagno per dirigersi nell’unica area dotata di docce, a cui non è possibile accedere internamente. Pare che lo stesso edificio sia anche dimora di un fantasma, quello del professore Edward Ford, che nel 1734 fu ucciso da uno studente in seguito a una discussione (all’epoca che tutti avessero armi era la normalità). Ci tengo a ringraziare il ragazzo che è stato la nostra guida, era estremamente preparato e molto simpatico!

Old Library e Book of Kells
La Old Library fa sempre parte del Trinity College e costituisce la sua più maestosa biblioteca. Vi si accede tramite una scala che porta proprio al centro della costruzione e la sensazione che si prova è quella di emergere in una cattedrale fatta di libri. La biblioteca infatti somiglia molto a una chiesa con navata unica, affiancata da tante piccole cappelle che custodiscono migliaia di tomi. Questi spaziano dagli scritti contemporanei ai trattati sulle streghe o l’alchimia del medioevo e sono equamente consultabili su richiesta. Purtroppo può avervi accesso solo chi svolge un dottorato di ricerca e dimostra che la sua consultazione ha stretta attinenza con il lavoro svolto. Vi è anche custodita la bellissima e antichissima arpa celtica che costituisce il simbolo inconfondibile del paese.

Al piano inferiore della Old Library si trova esposto il Book of Kells con mostra annessa. Questo testo sacro risale all’incirca all’800 d.C. e contiene i Quattro Vangeli scritti in latino, ma la sua fama è dovuta alle preziosissime miniature che lo rendono una vera e propria opera d’arte, capolavoro della tradizione celtica. Purtroppo da novembre di quest’anno a marzo 2020 il libro originale è stato rimosso per sottoporlo a processi di manutenzione. Al suo posto si può osservare la copia realizzata nel modo più fedele possibile ricorrendo addirittura alle stesse tecniche di produzione e decorazione dell’originale.
Dublin Castle
Gli altri componenti del mio gruppo sono rimasti decisamente delusi dalla visita, perché si aspettavano un bel castello grezzo, pareti di nuda roccia e cose simili. Invece nel suo complesso si presenta quasi come un grande palazzo signorile. A me però non è dispiaciuto. Il tour di circa un’ora comprende la visita ai sotterranei, dove si può ancora vedere parte della Torre delle Polveri (andata distrutta) e il fossato, continua passando per la cappella e si conclude negli appartamenti di stato, che sono visitabili per conto proprio. Si passa da una lunghissima sala da pranzo, alla sala del trono, alla collezione di porcellane, alla galleria dei ritratti di tutti i presidenti di Irlanda e all’enorme St. Patrick’s Hall. Usata per conferenze e cerimonie, quale la formalizzazione dell’elezione del presidente, questa sala colpisce alla vista per il blu intenso delle pareti e del pavimento, intervallato da colonne e decorazioni in oro.

Se proprio devo trovare da ridire su qualcosa… ecco, la guida che ci è capitata non è stata sicuramente delle migliori. Senza dubbio preparatissima, però sembrava ripetere a macchinetta la lezione imparata a memoria, senza metterci alcuna passione. Pazienza!
The Spire

Una torre d’acciaio che si erge per 120 metri in O’Connel Street. Sembra quasi un enorme spillo che punta verso il cielo e termina con una luce che la notte potrebbe richiamare quella di una stella. È stata realizzata nel 1999 come parte di un progetto di rivalutazione urbanistica della città e il motivo che si trova alla base dovrebbe essere ispirato a un campione di roccia e alla doppia elica del DNA. Sarà che era sera e quindi un po’ buio, ma non sono riuscita a cogliere questi riferimenti. Però si tratta di un monumento molto comodo per orientarsi dato che svetta su tutti gli altri palazzi.
Ha’penny Bridge
Si tratta di un carinissimo ponte che unisce le dure rive del fiume Liffey. È tutto bianco, all’inizio e alla fine ha degli scalini ed è sormontato da alcuni archi con lampade che la sera si accendono per illuminare il passaggio. Il nome viene dal pedaggio richiesto successivamente della sua costruzione: mezzo penny o half a penny, che in forma contratta è diventato appunto “Ha’penny”.

Spero che questa visita virtuale della città vi abbia soddisfatto. Ci vediamo ancora una volta a tema Dublino passando finalmente a parlare di libri! Indovinate un po’ con cosa?
Che città stupenda!
Grazie per questa nuova carrellata di foto e di descrizioni, é tutto come me lo ricordavo
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Grazie! Purtroppo ho dovuto recuperare molte foto dal Web perché quelle scattate da me erano sempre in momenti serali o sotto la pioggia e non rendevano adeguatamente.
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Ho visto Dublino molto in fretta qualche anno fa, quindi dovrei rivederla per apprezzarla a pieno!
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