#IORESTOACASA

Mi unisco così anche io alla voce che ormai deve risuonare imperante, se vogliamo aiutarci a far sì che il contagio rallenti, le persone possano essere curate e ancor meglio che non si ammalino proprio, proteggendo noi stessi, i nostri cari e tutti gli altri.

Chi lo avrebbe mai detto che il nuovo decennio sarebbe iniziato con una pandemia? Questo COVID-19 ci sta mettendo a dura prova. E penso anche a tutte quelle imprese e a quei lavoratori che stanno affrontando un periodo davvero nero dal punto di vista economico.

Io ho concluso oggi la mia prima settimana di lavoro da casa, e mi ritengo davvero fortunata a poter usufruire di questa possibilità. Non è esattamente come vedersi tutti i giorni in ufficio, ma Skype e WhatsApp ci permettono di sentirci vicini, anche se siamo lontani.

E nonostante la paura ogni tanto arrivi a fare capolino, preferisco concentrarmi su come posso trarre vantaggio da questa reclusione forzata.

E chi può venirmi meglio in soccorso se non i libri? Non ho esattamente tutta la giornata a disposizione, ma avanza lo stesso un sacco di tempo, quello che affermiamo sempre di non avere. E infatti ecco che ho vinto la ritrosia e sono riuscita a ricominciare un libro che avevo in sospeso da più di 6 mesi, perché non riuscivo a dargli l’attenzione adeguata.

E poi, ho tantissimi articoli dei blog che seguo da recuperare, che non smettono mai di farmi scoprire nuovi mondi e nuove storie.

Io stessa ne devo approfittare per mettere finalmente per iscritto recensioni di libri di cui ancora non sono riuscita a parlare.

Non sono per nulla tipo da film e serie TV, anche se so di perdermi molto, ma su YouTube ho tanti video di diversi argomenti (disegno, scienza, animali e natura, libri ovviamente, anche in diverse lingue) che mi tengono compagnia.

Ho anche voglia di mettermi a disegnare qualcosa. E poi ci sono tutte quelle attività che rimandiamo sempre, ad esempio io devo continuare a mettere ordine tra un sacco di foto e decidere quali far stampare. Oppure possiamo imparare a memoria qualche canzone del nostro artista preferito, o riguardarci un suo concerto.

E forse ci resta anche il tempo di sistemare qualcosa in casa.

A veder video e foto di strade deserte non mi prende tristezza, anzi: sono la prova concreta che ognuno di noi sta facendo la sua parte e che siamo di un pochino più vicini alla fine.

Quindi vi auguro di star bene, non correte rischi inutili e speriamo di vederci con tanti bei libri! Dopotutto non ci stanno chiedendo di fare nulla di così impossibile.

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4 pensieri riguardo “#IORESTOACASA

  1. Infatti non capisco tutta quella gente che soffre perché deve stare in casa come se fosse chissà che sacrificio… Potessi dirlo io (e tanti come me) #iorestoacasa, magari pure pagato, anziché lavorare a contatto con il pubblico tutti i giorni… È l’occasione per riposarsi e portare avanti quegli hobby di solito trascurati. Mah.

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    1. Già, mi sembra proprio il minimo che possiamo fare per rispetto nei confronti dei malati, dei medici e personale sanitario e di tutti gli altri che ogni giorno devono uscire per continuare a svolgere il loro lavoro.

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