Quest’oggi ho deciso di tornare a fare un tuffo nel passato e recuperare un piccolo e veloce booktag che mi ero segnata dopo averlo visto sul blog Il mal di leggere. Si parla di cartoni degli anni ’90 e non potevo resistere, anche se ammetto che l’unico che abbia mai guardato con costanza sono i Pokémon. Degli altri mi è capitato di vedere qualche episodio, ma non li seguivo. Beh, iniziamo!
- Pokemon: un libro che per te rappresenta una lettura nostalgica
A questa domanda la risposta mi sorge automatica. Il mio cervello proietta la copertina de Il giardino segreto e io sono subito catapultata in compagnia di Mary, Dickon e Colin, nel magico mondo fatto di fiori, animali, spensieratezza e rinascita che si nasconde dietro quel cancello rimasto chiuso per troppo tempo. È sempre un bel posto in cui tornare.
- Detective Conan: un libro che tratta di crescita (un romanzo di formazione)
Non ho letto moltissimi romanzi di formazione “classici”, onde per cui il primo che mi è venuto in mente è stato Harry Potter. Però gli vorrei affiancare un’altra grande saga fantasy: Le cronache di Narnia. I fratelli e le sorelle Pevencie (ma anche i protagonisti successivi) hanno non poche avventure da affrontare per crescere sia nel mondo magico sia nel mondo reale.
- Johnny Bravo: un libro di cui odi il protagonista
Non c’è dubbio, il ricordo più fresco è Central Park. Mamma mia, quanto mi ha irritato Alice per tutto il tempo. Non so se sono io, ma credo che avrei serie difficoltà a rapportarmi con una persona del genere.
- South Park: un libro con un senso dell’umorismo discutibile
Ho sfogliato tutta la mia libreria virtuale, ma temo di non saper rispondere!
- Le Superchicche: un libro con una protagonista femminile “tosta”
Anche in questo caso, si tratta di un recente re-incontro: Lenór de Il resto di niente vive in un periodo che definire complesso è riduttivo. Le tocca trovare la sua strada di donna, politica e letterata mentre Napoli cerca di diventare illuminata e trasformarsi in una Repubblica. Non è certamente una guerriera che imbraccia le armi né autoritaria con chi la circonda. Ma anzi, credo che faccia la differenza proprio per via dell’amore verso la famiglia, i suoi interessi letterari e scientifici e la sua patria. Forse non ha mai un vero ruolo di prima linea, ma è anche con la quotidianità che si fa la differenza.
- Leone, il Cane Fifone: un libro per bambini troppo disturbante per essere un libro per bambini
Il bambino che non era vero. Tutto ruota attorno a uno scambio tra il piccolo Henry e un changeling identico a lui. Il primo viene rapito e costretto a vivere insieme a questo strano popolo del bosco, formato da bambini eterni. Il secondo prende invece il posto di Henry nella sua famiglia e nella società umana, trovando non poche difficoltà ad adattarsi ad abitudini che non conosce. Sinceramente non so se sia un libro per bambini, non trovo riferimenti. È più probabile che mi sia stato regalato da uno zio nell’età sbagliata. Rileggendo bene la trama adesso la trovo anche bella intrigante, ma all’epoca diciamo che mi aveva lasciato un po’ d’ansia addosso.
- Futurama: il tuo sci-fi preferito
Credo di metterlo nella categoria giusta, se non è così pazienza, ce lo teniamo lo stesso! Sto parlando de L’isola del dottor Moreau, il primissimo libro letto quest’anno e di cui presto arriverà una recensione dedicata.
Oh, aspetto la tua recensione de L’isola del dottor Moreau allora ❤.
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Ovviamente era finito in lista dopo aver letto la tua 😄 Ma il merito va ora a una mia amica, che me lo ha regalato per Natale scegliendo tra la rosa di 6 titoli che le avevo fornito (nostra procedura standard per farci regali libreschi).
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Ah ah procedura rodata: io semino “indizi” su cosa voglio durante la prima metà di dicembre 🤣.
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Grazie del tag! ❤️
Cosa mi hai ricordato!! Le Cronache di Narnia, ci misi secoli a leggere l’intera saga ma era piaciuto tanto anche a me. Ricordo però con amarezza la storyline di Susan, mi ero sempre identificata con lei e l’epilogo infelice che Lewis ha scelto per lei lo presi un po’ sul personale.
“Il resto di niente“ mi intriga molto, comunque!
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Non ho mai letto Le Cronache di Narnia (lo so, è scandaloso per una lettrice forte), ma se la storyline di Susan ti ha lasciato l’amaro in bocca, ti consiglio di dare un’occhiata a “The Problem of Susan” di Gaiman 😉.
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Uh, non lo conosco, gli darò sicuramente un’occhiata! Il titolo promette bene
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Interessante! Così potrò finalmente confermare o meno le mie teorie!
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È vero, ci ero rimasta molto male anche per lei! Ho sempre pensato che fosse perché aveva bisogno di portare l’esempio di qualcuno che, crescendo, perde del tutto la connessione con la magia dell’infanzia e credo anche la fede, data l’intera allegoria della saga. Purtroppo è toccato a lei 😦
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