Per non dimenticare #2

Progetto senza titoloData l’importante ricorrenza di pochi giorni fa, approfitto dell’articolo di oggi per suggerire di nuovo qualche titolo attinente alla Giornata della memoria. Continuare a ricordare è sempre più importante, soprattutto se pensiamo che sono sempre meno le vittime sopravvissute ancora in vita, e che diventerà quindi sempre più difficile udire le loro testimonianze dirette. Tocca a noi tenere viva la loro eredità.

Prima di tutto, vi rimando al primo articolo Per non dimenticare che ho scritto qualche anno fa e che contiene una bella rosa di proposte, tra testi più classici e altri forse meno conosciuti.

Nel frattempo ho pubblicato altre recensioni singole sui romanzi seguenti:

Ognuno accanto alla sua notte: tre racconti ambientati a Roma nel 1943, anno in cui si verifica il rastrellamento degli ebrei a opera della Gestapo con la complicità del regime fascista.

Addio a Berlino: romanzo autobiografico che racconta il trasformarsi della Germania sotto il dominio nazista e le conseguenze per ebrei e non.

Ognuno muore solo: meno incentrato direttamente sul dramma dell’olocausto, ma una bellissima storia di resistenza tedesca contro il nazismo. Lo trovate alla domanda numero 18 dell’Hogwarts Book Tag – Parte 2.

Tutta la luce che non vediamo: la storia parallela di due giovani, una ragazza ebrea francese costretta a nascondersi esattamente come Anna Frank e un orfano tedesco arruolato nell’esercito nazista.

Se invece vi interessa di più qualcosa simile alla saggistica, vi consiglio Un’eredità di avorio e ambra, che ancora non avevo presentato su questo blog. Edmund de Waal, l’autore, riceve in eredità da uno zio di Tokyo 264 netsuke, piccole sculture giapponesi in avorio o legno che raffigurano divinità, animali e piante. Seguendo il percorso che hanno fatto per arrivare dall’Austria in Giappone, de Waal ne approfitta per ricostruire la storia della sua famiglia, ebrea. Facoltosi e influenti, nella Vienna di fine Ottocento/inizio Novecento i suoi membri vivevano in lussuosi palazzi e frequentavano importanti personaggi dell’epoca. Finché Hitler non salì al potere e non dovettero venire a patti con la Storia con la S maiuscola.

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